“Via Matris Dolorosae”
Mostra devota di stampe originali dal XVI al XX secolo


Segnaliamo Via Matris Dolorosae – Ai piedi della Croce i Dolori di MariaMostra sui Sette Dolori di Maria – Stampe originali d'epoca, dal XVI al XX secolo, e il sito internet collegato.
Questo evento è stato allestito dal 18 febbraio al 9 aprile 2018 a Novara, presso i Musei della Canonica del Duomo, e dal 9 al 17 febbraio 2020 a Modena, presso la Chiesa di San Giorgio, qui organizzata dalla Fraternità Mater Amabilis dell’Ordine Secolare OSM per la ricorrenza della solennità dei Sette Santi Fondatori.
Nel sito si fa presente anche come la mostra possa essere richiesta a titolo gratuito da comitati, associazioni, confraternite, fraternità, ordini religiosi, musei e/o parrocchie in occasione di feste e ricorrenze particolari riguardante la Beata Vergine Maria e/o i Servi di Maria (v. i dettagli).
Si trovano poi, per maggior conoscenza dell’argomento, le pagine dedicate alla devozione all’Addolorata, la “più sentita e coinvolgente della pietà popolare”, la quale ha sviluppato una sua speciale iconografia, illustrata nell’esposizione con “107 stampe originali d’epoca (xilografie, incisioni al bulino, acqueforti, acquetinte, litografie e cromolitografie) e una stampa contemporanea di una matrice settecentesca riconducibili a più di 50 artisti, incisori e stampatori”.
Quindi, sempre nel sito, i Sette Dolori di Maria sono spiegati uno per uno con il riferimento evangelico che viene riprodotto anche in audio con la lettura dei brani relativi:
1. Maria accoglie nella fede la profezia di Simeone (Lc 2, 34-35).
2. Maria fugge in Egitto con Gesù e Giuseppe (Mt2, 13-14).
3. Maria cerca Gesù smarrito in Gerusalemme (Lc 2, 43-45).
4. Maria incontra Gesù sulla via del Calvario (Lc 23, 26-27).
5. Maria sta presso la croce del Figlio (Gv 19, 25-27).
6. Maria accoglie nel suo grembo Gesù deposto dalla croce (Mt 27, 57-59).
7. Maria affida al sepolcro il corpo di Gesù, in attesa della risurrezione (Gv 19, 40-42).

La mostra diventa occasione anche di un attuale e sempre benefico ‘cammino’ cristiano, che, riguardo alla devozione, scopre perle evangeliche sempre nuove, a partire da quel momento del passato in cui cominciò a diffondersi sempre di più , e i Servi di Maria ne furono i principali artefici, per finire ai giorni nostri e, perché no, con una prospettiva e forme collegate al futuro e a ciò che potrà essere.
Certe devozioni infatti avranno sempre vita e luce propria illimitate perché vincolate a moti e considerazioni dello spirito umano, come il rapporto della mente con il dolore fisico e la sua accettazione nel concetto-fede del Bene superiore.
Da qui il “memento” di orazione rivolto a Dio nelle immagini di culto, inteso come lo è l’imperativo di due preghiere: la Commemoratio pro vivis (“Memento, Domine, famulorum famularumque tuarum”), e la Commemoratio pro defunctis: “Memento, etiam, Domine, famulorum famularumque tuarum qui nos praecesserunt cum signo fidei, et dormiunt in somno pacis”).
Ricordati di noi che soffriamo per la Fede in Te, vogliono dire le immagini dei Sette Dolori di Maria presenti in una casa, in una stanza, in una chiesa, nella sede una associazione, in un libro, in forma di statua, quadro, stendardo, disegno e incisione, eseguite tutte con l’intenzione della bellezza artistica, con maggiore o minore riuscita.
Per alcune di esse ci si sente coinvolti, ad esempio guardando il volto della Vergine e del Bambino mentre dormono e l’angelo ordina a Giuseppe di portare la famiglia in Egitto. Ma si avverte una grande serena dignità anche in altre scene che pure dovrebbero essere considerate come strazianti e paurose.
E poi quanti personaggi che con Maria popolano le stampe, comprese quelle riprodotte della locandina della mostra: uomini maturi e giovani, bambini e neonati, anziani saggi, donne , angeli. Tutti hanno ampie vesti con le pieghe che scendono solenni quasi facendo un discorso loro proprio, mentre le braccia e le mani indicano un punto invisibile o esprimono meraviglia, si appoggiano a spalle forti, si alzano al cielo, stringono il Figlio e i figli, sollevano il Corpo divino o si abbandonano inerti nel sonno o nella quiete della morte. Tutti partecipano con un movimento fluido e naturale all’andirivieni di una umanità che nella stessa immagine già trascende nella Fede la propria fragile consistenza e il dolore ...

Paola Ircani Menichini, 18 novembre 2022.
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Il sito della mostra:
«Via Matris Dolorosae – Ai piedi della Croce i Dolori di Maria»

Contatti: info@santiesantini.it